lunedì 8 agosto 2011

Senza titolo 93

A te, che vivi su un altro Piano.
Ricordi quando lottammo nel retro di quel ristorante?
Mi dicesti: “Hai prevalso per via del tuo peso superiore”.
Sorrisi: sapevo che qualcosa, in me, mi aveva impedito di…
Lasciarmi sconfiggere.
A terra, su quel pavimento di cemento,
mi tenesti stretto tentando di privarmi della possibilità di reagire.
Reagii, con tutta la forza del mio corpo, e ribaltai la situazione.
Alla fine fosti tu a cedere.
Prima che intervenisse il proprietario del locale.
Ce ne andammo, con un paio di lividi, Tu una ferita.
Tornammo a casa, soddisfatti per l’incontro: entrambi conoscevamo le arti della lotta.
Non sapevamo, allora, quel che sarebbe accaduto.
Non sapevo, quella notte, che ne sarebbero rimaste solo un Paio, poi…
 
Tu partisti per un altro lido…
Io restai qui, dove ho trascorso gli ultimi anni, a pensare a te, al tuo sorriso, alle lacrime che non ho mai scorto sul Tuo Volto.
È per questo, e per mille altri motivi, che resterai sempre Impresso nel mio cuore.
Dovunque vada.
Riposa in Pace, amico fraterno, e porgi sempre l’orecchio…
A questa voce.