domenica 15 dicembre 2019


Io ho conosciuto Dei

e Sciamani,

eppure sono Qui,

Vibro in questa Vita.



Beato chi è pronto a ricevere

ciò che perpetra, perché

allora

Egli è in Equilibrio.


domenica 1 dicembre 2019

Santo individuo Benuhej

Oggi voglio ringraziare pubblicamente il Santo Individuo che rispondeva, quando lo conobbi, al nome di "benuhej".
Egli fu mosso da interesse nei riguardi della mia persona.
I racconti che fece delle sue esperienze mossero in me dati che appartenevano alla mia presenza, spingendoli a manifestarsi coscientemente.
Grazie Benuhej per gli impulsi esserici forniti alla mia Anima.
🙏🎇


"Fede", "Amore", "Speranza"

La Fede della coscienza è libertà.
La Fede del sentimento è debolezza.
La Fede del corpo è stupidità.

L'Amore della coscienza suscita in risposta l'uguale.
L'Amore del sentimento suscita il contrario.
L'Amore del corpo dipende soltanto dal tipo e dalla polarità.

La Speranza della coscienza è forza.
La Speranza del sentimento è schiavitù.
La Speranza del corpo è malattia.


giovedì 18 luglio 2019

«Gli eventi sincronicistici sono uno specchio proposto alla mente dell’osservatore. Se non ne siete consapevoli, oppure se scegliete di non credere a essi, la vostra mente lo rifletterà non presentandovi questi schemi. Non vedo problemi al riguardo; la consapevolezza degli eventi sincronicistici non è una capacità d’importanza critica per la sopravvivenza. Anzi, possono diventare un’inopportuna distrazione. Se tuttavia scegliete di diventare consapevoli degli eventi sincronicistici che vi circondano, con ogni probabilità dovrete convivere con quella conoscenza e con gli eventi sincronicistici per il resto della vostra vita. Una conoscenza del genere diventa parte di ciò che siete, e non si dimentica o si ignora facilmente. Una volta che venite a sapere che la terra non è piatta, è dura tornare indietro.»


domenica 14 luglio 2019

«La sincronicità fa riferimento a quelle coincidenze casuali, e tuttavia apparentemente significative, che arricchiscono la nostra esistenza, a volte sorprendendoci, a volte turbandoci o anche deliziandoci. In occasioni del genere sembra che il cosmo abbia orchestrato questo o quell’evento solo perché noi lo vedessimo. In quel momento sembra di essere irrevocabilmente abbracciati da un universo molto più grande del nostro. Non importa che tale evento sia banale o profondo, perché in quell’istante esso diventa personale, enigmaticamente significativo e cosmico.
Forse non sorprende che fin dagli albori della storia l’umanità abbia cercato un significato più profondo della propria relazione col mondo circostante



sabato 27 aprile 2019


«Un simbolo rappresenta la Realtà che vive dietro le rappresentazioni; dietro ogni fenomeno, apparenza (māyā) o forma si trova un Principio universale creatore, per quanto invisibile e intangibile sensorialmente. Così, la realtà trascendente può manifestarsi in modo immanente mediante un simbolo. Sotto questa prospettiva l’universo formale stesso è il simbolo della realtà metafisica (grassetto mio). Il simbolo nasconde un principio di verità che occorre carpire e svelare tramite l’intuizione per poi integrarlo a livello di consapevolezza.»



«Muradi aveva detto allora che Dio crea le metafore per gli uomini, e queste metafore sono le loro vite. Pareva che lui vivesse la sua vita come se quello che per i più erano fatti e certezze fossero metafore di un’altra specie di eventi, che si verificavano in un altro modo. Gli eventi della vita erano ombre proiettate da un’altra specie di esseri, pur essendo ombre perfettamente solide. Lui riusciva a vedere attraverso gli intricati arabeschi del tappeto, pur restandoci saldamente sopra.»