Siamo circondati dal dolore.
Il dolore è ovunque. È in noi, nei nostri vicini, radicato nel mondo intero.
Eppure tutti a pensare al prossimo modello di automobile.
Che può voler dire questo?
Da che cosa stiamo fuggendo?
Fuggiamo dal dolore, da noi stessi, o da qualcos'altro?
Non è possibile continuare ad ingannarci ancora in questo modo.
Dovremmo svegliarci.
Aprire gli occhi.
Guardare le cose che sono nel mondo, i volti delle persone che ci circondano.
Vedremmo i nostri stessi volti, uguali ai nostri, con la stessa paura.
E allora almeno ci riconosceremmo.
Inizieremmo a riconoscerci, ad amarci, ad amare QUELLO che ci porta in questa vita.
La nostra vita.
Nessuno può viverla al posto nostro.
Eppure siamo continuamente pronti a far occupare il nostro posto da qualcun altro.
Ad abdicare.
Non ad arrenderci, ma ad ABDICARE.
A lasciare che uno sconosciuto regni al posto nostro.
Quello che vediamo è il risultato di questa abdicazione.
Il risultato di un uomo, venuto per essere re, e relegato in una capanna.
Mi ricorda qualcosa...
Aprite gli occhi, toccate quello che è intorno a voi, ascoltate i suoni.
Ascoltate il silenzio.
Lasciatevi irradiare dalla luce, che è dappertutto intorno a voi.
Che siete voi.
lunedì 21 dicembre 2009
Senza titolo 79
venerdì 23 ottobre 2009
Senza titolo 78
In questo momento ho tutto.
Denaro, lavoro, amore, una salute eccezionale, un corpo fuori dall'ordinario per statura, struttura, proporzioni, forza e agilità.
L'aiuto e la compagnia di esseri meravigliosi.
Ecco, davvero mi pare che in questo mondo non si possa andare oltre per quanto riguarda la soddisfazione dei desideri materiali.
Non c'è più niente.
E tutto questo a un'età molto giovane.
Non so davvero chi debba ringraziare.
Ecco, ho raggiunto tutto.
martedì 20 ottobre 2009
Senza titolo 77
È arrivato il momento di quello che, fra tutti, è forse il post più importante.
Sono stato a lungo indeciso se pubblicare o meno il seguente scritto, poiché il potere e la verità a cui allude, che Indica, sono grandi. Enormi.
Forse troppo, per me.
Però voglio farlo. Sento che il momento è giunto.
E spero che smuova qualcosa, anche in voi.
Il dialogo che troverete al termine di questo preambolo, è presente nella parte inziale del film Enter The Dragon (I tre dell'operazione Drago, in Italia), diretto da Robert Clouse nel 1973.
La sceneggiatura del film, attribuita a Michael Allin, subì il consistente e fondamentale apporto della mano, non accreditata, di Bruce Lee.
Il dialogo racchiude in sé la summa del pensiero dell'attore di origini cinesi, la summa della via verso l'illuminazione, la summa di ogni insegnamento spirituale.
Questo post può pertanto essere considerato il "compendio" di tutti i miei precedenti post, da Un incontro importante del 31 dicembre 2005, a quello, privo di titolo, del 15 ottobre scorso.
È sufficiente leggere questo post, e null'altro.
Anzi, azzardando, (ma non troppo), potrebbe essere sufficiente solo guardarlo sullo schermo del vostro computer ;-)
Di seguito, la trascrizione del dialogo.
Esso si svolge tra il combattente Lee, interpretato nel film da Bruce Lee, ed il suo maestro (Roy Chiao), all'interno del tempio Shaolin.
Lee, al termine di un combattimento alla presenza dell'abate e di numerosi allievi, raggiunge il suo "Sifu" nei giardini del tempio.
È qui che ha inizio lo scambio tra i due.
«
Lee: Maestro...
Sifu: Mmh... Vedo che la tua abilità è andata oltre il livello fisico / e finalmente hai raggiunto il piano spirituale.
Ho alcuna domande: qual è la tecnica più alta a cui aspiri?
Lee: Quella di non avere tecnica.
Sifu: Molto bene! / A cosa pensi quando affronti un avversario?
Lee: Non c'è alcun avversario.
Sifu: Com'è possibile?!
Lee: Perché la parola "io"... non esiste.
Sifu: Sì... continua!
Lee: Un combattimento perfetto / non è altro che un gioco ma / preso sul serio.
L'artista marziale non è mai teso ma... è pronto.
Non pensa ma... neppure sogna.
È pronto a tutto.
Se l'avversario si apre, io mi chiudo.
E se lui si chiude, io mi apro.
E al momento opportuno... non colpisco.
Il colpo si esegue da sé.
Sifu (afferrandogli il braccio a mezz'aria): Ricorda: il nemico ha soltanto immagini / e illusioni / dietro cui nasconde i suoi veri motivi.
Distruggi l'immagine, e spezzerai il nemico.
»
giovedì 15 ottobre 2009
Senza titolo 76
L'8 agosto del 2001 si è spento Deny C., probabilmente la persona che in quel momento mi era più vicina.
Voglio ricordarlo con questo post, in cui trascrivo una pagina del diario che tenevo nel 1999; esattamente la giornata dell'8 ottobre, in cui siamo protagonisti.
Molti nomi, non tutti, sono stati cambiati.
Per il resto si tratta di una fedele trascrizione di quella pagina, errori, ingenuità e ripetizioni comprese.
Apparentemente sembra una brutta ragazza, in realtà quando si fissa a guardarti con quegli occhi, ha un fascino misterioso.
Profondi sembrano sottintendere a non so cosa, neri come la notte parlano d'ambiguità mista a forza notevole.
Chissà com'è la sorella Alessandra.
Arrivato Deny intorno alla tavola s’è riso e s’è taciuto.
Verso le 14:00 un giro in auto sotto il sole cocente come non notavo da tempo.
Così quell’acqua marina insolitamente cristallina e quelle colline di lato e quella spiaggia immensa m’hanno suggerito una stupenda idea che Deny – come suo solito, e questo è un suo pregio – non ha molto esitato ad approvare.
Entusiasti, alle 15:00 eravamo giù, in quel deserto alla fine del lungomare di Villa Pesco.
Asciugamani e costume dicevano che l’estate era tornata.
La sabbia era liscia e bellissima e di fronte il mare s’abbatteva con forza verso noi.
Di corsa verso quelle onde così chiare contro qualcosa che non sapevo fino a che punto sarebbe stato caldo.
E tutto poteva essere a Miami, o forse a Palm Beach...
Distesi sulla sabbia, uno di fianco all’altro, si stava in silenzio e quel silenzio parlava e intimava a entrambi di tacere.
E così socchiudevo gli occhi verso il cielo e la luce entrava fortissima con l’azzurro del cielo e alle mie spalle il fragore del mare che mi chiedeva di ascoltare ancora una volta la sua voce."
Dedico questo post a benuhej, che ho conosciuto in "blogosfera" nel giugno di quest'anno.
Grazie, benuhej, tu somigli molto a quel mio amico.
Un caro saluto a tutti.
mercoledì 30 settembre 2009
Senza titolo 75
Ai Fratelli, che stanno attraversando una trasformazione spirituale, e soffrono, afflitti da disturbi neuropsichici e fisici (psicosomatici), indico il seguente scritto:
http://www.stazioneceleste.it/articoli/assagioli_2.htm
È di Roberto Assagioli, celebre psichiatra italiano, fondatore nel 1926 dell'Istituto di Psicosintesi.
Roberto Assagioli è nato a Venezia il 27 febbraio 1888, ed è morto a Capolona, nella sua residenza estiva in provincia di Arezzo, il 23 agosto 1974.
giovedì 17 settembre 2009
venerdì 11 settembre 2009
giovedì 10 settembre 2009
Senza titolo 72
venerdì 4 settembre 2009
Senza titolo 70
«Le imprese umane diventano grandi
quando servono ai più piccoli.»
TOM PERRY
(intervistato dalla televisione giunto in vetta al Fujiama: «Non avrei mai pensato di farcela, il tempo è cambiato improvvisamente in pochi minuti. Questi ultimi metri mi han fatto capire che tutto quel che faccio ha un senso... più grande di quello che sono io»).
giovedì 20 agosto 2009
Senza titolo 68
DEDICATO A UN'AMICA ("michiamoromina")
Io non ti conosco, ma ho delle parole per te.
Le ho ricevute nel dormiveglia per te:
«Il tempo che impiegate a pensare che dovreste/vorreste avere un maestro, dedicatelo ad essere presenti, ovvero con la testa libera da pensieri, e l'attenzione radicata nel vostro corpo.
Se un maestro deve venire verrà, indipendentemente che voi abbiate impiegato quel tempo a pensarlo, o invece non l'abbiate fatto.»
martedì 18 agosto 2009
Senza titolo 67
Senza titolo 66
lunedì 10 agosto 2009
domenica 9 agosto 2009
Senza titolo 64
Sto entrando sempre più in profondità dentro me stesso, nella mia vera natura.
È come se avessi fatto un lungo viaggio per giungere sin qui, eppure, allo stesso tempo, provo la sensazione che in realtà sono SEMPRE stato qui.
Come è possbile questo?
Davvero non mi sono mai allontanato?
Ogni passo che mi allontana, in realtà mi porta più vicino.
Forse davvero non occorre andare da alcuna parte, occorre solo...
... averci sotto agli occhi.
sabato 27 giugno 2009
Senza titolo 61
Ad un certo punto del tuo cammino, ti fermi, e t'accorgi di colpo che il mondo, le cose, i luoghi, in esso contenuti, non sono qui perché tu possa conoscerli.
Ma sei TU qui, perché TU possa conoscere te stesso.
Ecco allora che cambi strada, imbocchi un nuovo sentiero, e così la strada sulla quale hai camminato prima, trascolora e ti pare solo una bella ma stupida illusione.
Il sogno di una notte.
E allora a volte sei triste, e ti guardi indietro.
... Ma poi, camminando un altro un po', accade che tu realizzi un'altra cosa ancora.
E questa nuova scoperta ha il sapore della gioia: la differenza tra le due strade, è essa stessa... ... un'illusione.
Senza titolo 60
DIALOGO TRA LUGINO ED IL SUO MAESTRO
- Maestro! O maestro! Ma le stesse azioni... possono essere compiute perché mosse dall'ego, oppure centrate nel sé?!
- Sì Luigino, dici bene.
- Ma allora, maestro, come potrò riconoscere se il gesto di qualcuno è mosso dall'ego, piuttosto che dal sé?
- È più importante che tu lo riconosca in te, Luigino. Guardati dentro, e osserva se c'è luce.
venerdì 29 maggio 2009
Senza titolo 59
Il vero problema dell'Essere Umano: come si può esistere, senza essere preoccupati della propria esistenza?
Essere preoccupati della propria esistenza taglia fuori dall'essere.
Come si possono conciliare le due istanze? Si possono? È come un varco tra due mondi, come oltrepassare un abisso, oltre il quale i confini si fanno irrimediabilmente indefiniti. E la nostra "identità", la cosa che abbiamo di più caro, non è preservata. C'è forse da uscirne matti? A questo quesito sto cercando di rispondere.
martedì 19 maggio 2009
lunedì 27 aprile 2009
Senza titolo 57
Oggi ho parlato per la prima volta in pubblico, con fermezza e forza.
Le parabole e le metafore nascevano all'improvviso, senza che facessi alcuno sforzo, e senza averle mai pensate prima.
Credo che il mio compito si stia rivelando, ed è quello di portare lo splendore e la violenza della luce, alle persone, forzandole, loro malgrado a svegliarsi.
Forse sono stato un Bambino Indaco.
lunedì 20 aprile 2009
venerdì 17 aprile 2009
Senza titolo 55
giovedì 26 marzo 2009
mercoledì 18 marzo 2009
Senza titolo 53
A Deny, mio grande amico. Hai fatto un pezzo di strada insieme a me, in questo mondo, e mi hai mostrato la bellezza e la caducità della vita.
Eri, giovane, bello, forte, sorridevi sempre e dicevi sempre di sì. Ora capisco cosa avevi di tanto speciale. Non nutrivi opinioni su nulla. Ti limitavi a vivere e a correre di qua e di là.
Ti limitavi ad essere te stesso, molto più di quanto facessimo noi allora.
Solo ora lo comprendo, perché tu mi apparissi tanto luminoso.
Cos'era quella sensazione di leggerezza, che provavo standoti vicino.
Solo ora comprendo, che non te ne sei mai andato.
martedì 17 marzo 2009
Senza titolo 52
Oggi ho riscoperto il piacere della bicicletta.
Porgendo attenzione al cigolio della ruota anteriore, esco dal movimento del pensiero.
E le passeggiate divengon meravigliose.
giovedì 12 marzo 2009
Senza titolo 51
giovedì 12 febbraio 2009
mercoledì 28 gennaio 2009
Senza titolo 49
LA LUCE DEL CORPO
«Non si accende una lampada per nasconderla o metterla sotto un secchio. Piuttosto si mette in alto perché faccia luce a quelli che entrano nella casa. I tuoi occhi sono come una lampada per il corpo: se i tuoi occhi sono buoni, tu sei totalmente nella luce; se invece sono cattivi, tu sei nelle tenebre. Perciò, stai attento che la tua luce non diventi tenebra. Se dunque tu sei totalmente nella luce, senza alcuna parte nelle tenebre, allora tutto sarà splendente, come quando una lampada ti illumina con il suo splendore».
domenica 18 gennaio 2009
Senza titolo 48
IN QUALE MANIERA
"In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli domandarono: «Chi è il più importante nel regno di Dio?».
Gesù chiamò un bambino, lo mise in mezzo a loro e disse: «Vi assicuro che se non cambiate e non diventate come bambini non entrerete nel regno di Dio. Chi si fa piccolo come questo bambino, quello è il più importante nel regno di Dio. E chi per amor mio accoglie un bambino come questo, accoglie me»."
giovedì 15 gennaio 2009
Senza titolo 47
Noi siamo molto più vasti e profondi di quanto riteniamo essere.
La dimensione della verticalità in noi mi appare sconfinata.
Possiamo immergerci nella nostra intima Essenza all'infinito, come infinito è il cosmo.