venerdì 23 ottobre 2009

Senza titolo 78

In questo momento ho tutto.

Denaro, lavoro, amore, una salute eccezionale, un corpo fuori dall'ordinario per statura, struttura, proporzioni, forza e agilità. 

L'aiuto e la compagnia di esseri meravigliosi.

Ecco, davvero mi pare che in questo mondo non si possa andare oltre per quanto riguarda la soddisfazione dei desideri materiali.

Non c'è più niente.

E tutto questo a un'età molto giovane.

Non so davvero chi debba ringraziare.

Ecco, ho raggiunto tutto.

martedì 20 ottobre 2009

Senza titolo 77

È arrivato il momento di quello che, fra tutti, è forse il post più importante.

Sono stato a lungo indeciso se pubblicare o meno il seguente scritto, poiché il potere e la verità a cui allude, che Indica, sono grandi. Enormi.

Forse troppo, per me.

Però voglio farlo. Sento che il momento è giunto.

E spero che smuova qualcosa, anche in voi.

Il dialogo che troverete al termine di questo preambolo, è presente nella parte inziale del film Enter The Dragon (I tre dell'operazione Drago, in Italia), diretto da Robert Clouse nel 1973.

La sceneggiatura del film, attribuita a Michael Allin, subì il consistente e fondamentale apporto della mano, non accreditata, di Bruce Lee.

Il dialogo racchiude in sé la summa del pensiero dell'attore di origini cinesi, la summa della via verso l'illuminazione, la summa di ogni insegnamento spirituale.

Questo post può pertanto essere considerato il "compendio" di tutti i miei precedenti post, da Un incontro importante del 31 dicembre 2005, a quello, privo di titolo, del 15 ottobre scorso.

È sufficiente leggere questo post, e null'altro.

Anzi, azzardando, (ma non troppo), potrebbe essere sufficiente solo guardarlo sullo schermo del vostro computer ;-)



Di seguito, la trascrizione del dialogo.

Esso si svolge tra il combattente Lee, interpretato nel film da Bruce Lee, ed il suo maestro (Roy Chiao), all'interno del tempio Shaolin.

Lee, al termine di un combattimento alla presenza dell'abate e di numerosi allievi, raggiunge il suo "Sifu" nei giardini del tempio.


È qui che ha inizio lo scambio tra i due.



«

Lee: Maestro...

Sifu: Mmh... Vedo che la tua abilità è andata oltre il livello fisico / e finalmente hai raggiunto il piano spirituale.

Ho alcuna domande: qual è la tecnica più alta a cui aspiri?

Lee: Quella di non avere tecnica.

Sifu: Molto bene! / A cosa pensi quando affronti un avversario?

Lee: Non c'è alcun avversario.

Sifu: Com'è possibile?!

Lee: Perché la parola "io"... non esiste.

Sifu: Sì... continua!

Lee: Un combattimento perfetto / non è altro che un gioco ma / preso sul serio.

L'artista marziale non è mai teso ma... è pronto.

Non pensa ma... neppure sogna.

È pronto a tutto.

Se l'avversario si apre, io mi chiudo.

E se lui si chiude, io mi apro.

E al momento opportuno... non colpisco.

Il colpo si esegue da sé.

Sifu (afferrandogli il braccio a mezz'aria): Ricorda:
il nemico ha soltanto immagini / e illusioni / dietro cui nasconde i suoi veri motivi.

Distruggi l'immagine, e spezzerai il nemico.


»

giovedì 15 ottobre 2009

Senza titolo 76

L'8 agosto del 2001 si è spento Deny C., probabilmente la persona che in quel momento mi era più vicina.

Voglio ricordarlo con questo post, in cui trascrivo una pagina del diario che tenevo nel 1999; esattamente la giornata dell'8 ottobre, in cui siamo protagonisti.



Molti nomi, non tutti, sono stati cambiati.

Per il resto si tratta di una fedele trascrizione di quella pagina, errori, ingenuità e ripetizioni comprese.




"A pranzo, Ornella è venuta da noi.

Apparentemente sembra una brutta ragazza, in realtà quando si fissa a guardarti con quegli occhi, ha un fascino misterioso.

Profondi sembrano sottintendere a non so cosa, neri come la notte parlano d'ambiguità mista a forza notevole.

Chissà com'è la sorella Alessandra.



Arrivato Deny intorno alla tavola s’è riso e s’è taciuto.

Verso le 14:00 un giro in auto sotto il sole cocente come non notavo da tempo.

Così quell’acqua marina insolitamente cristallina e quelle colline di lato e quella spiaggia immensa m’hanno suggerito una stupenda idea che Deny – come suo solito, e questo è un suo pregio – non ha molto esitato ad approvare.

Entusiasti, alle 15:00 eravamo giù, in quel deserto alla fine del lungomare di Villa Pesco.

Asciugamani e costume dicevano che l’estate era tornata.

La sabbia era liscia e bellissima e di fronte il mare s’abbatteva con forza verso noi.

Di corsa verso quelle onde così chiare contro qualcosa che non sapevo fino a che punto sarebbe stato caldo.


E poi ricordo il gelo: una sensazione fortissima di freddo, qualcosa che mangiava anche l’anima e che congelava il tempo intorno.

E forse, nascosto in quell’acqua, c’era anche un certo non so che di piacevole.


Ed allora saliva l’allegria, una felicità stupenda.

Sotto quel sole quasi estivo, con di fronte il mare infinito che ci riservava quelle sensazioni nascoste e inaspettate e dietro la spiaggia, larga, splendente e dietro le colline di Monte Rosa.



E tutto poteva essere a Miami, o forse a Palm Beach...




Distesi sulla sabbia, uno di fianco all’altro, si stava in silenzio e quel silenzio parlava e intimava a entrambi di tacere.



E così socchiudevo gli occhi verso il cielo e la luce entrava fortissima con l’azzurro del cielo e alle mie spalle il fragore del mare che mi chiedeva di ascoltare ancora una volta la sua voce."









Dedico questo post a benuhej, che ho conosciuto in "blogosfera" nel giugno di quest'anno.



Grazie, benuhej, tu somigli molto a quel mio amico.



Un caro saluto a tutti.