È arrivato il momento di quello che, fra tutti, è forse il post più importante.
Sono stato a lungo indeciso se pubblicare o meno il seguente scritto, poiché il potere e la verità a cui allude, che Indica, sono grandi. Enormi.
Forse troppo, per me.
Però voglio farlo. Sento che il momento è giunto.
E spero che smuova qualcosa, anche in voi.
Il dialogo che troverete al termine di questo preambolo, è presente nella parte inziale del film Enter The Dragon (I tre dell'operazione Drago, in Italia), diretto da Robert Clouse nel 1973.
La sceneggiatura del film, attribuita a Michael Allin, subì il consistente e fondamentale apporto della mano, non accreditata, di Bruce Lee.
Il dialogo racchiude in sé la summa del pensiero dell'attore di origini cinesi, la summa della via verso l'illuminazione, la summa di ogni insegnamento spirituale.
Questo post può pertanto essere considerato il "compendio" di tutti i miei precedenti post, da Un incontro importante del 31 dicembre 2005, a quello, privo di titolo, del 15 ottobre scorso.
È sufficiente leggere questo post, e null'altro.
Anzi, azzardando, (ma non troppo), potrebbe essere sufficiente solo guardarlo sullo schermo del vostro computer ;-)
Di seguito, la trascrizione del dialogo.
Esso si svolge tra il combattente Lee, interpretato nel film da Bruce Lee, ed il suo maestro (Roy Chiao), all'interno del tempio Shaolin.
Lee, al termine di un combattimento alla presenza dell'abate e di numerosi allievi, raggiunge il suo "Sifu" nei giardini del tempio.
È qui che ha inizio lo scambio tra i due.
«
Lee: Maestro...
Sifu: Mmh... Vedo che la tua abilità è andata oltre il livello fisico / e finalmente hai raggiunto il piano spirituale.
Ho alcuna domande: qual è la tecnica più alta a cui aspiri?
Lee: Quella di non avere tecnica.
Sifu: Molto bene! / A cosa pensi quando affronti un avversario?
Lee: Non c'è alcun avversario.
Sifu: Com'è possibile?!
Lee: Perché la parola "io"... non esiste.
Sifu: Sì... continua!
Lee: Un combattimento perfetto / non è altro che un gioco ma / preso sul serio.
L'artista marziale non è mai teso ma... è pronto.
Non pensa ma... neppure sogna.
È pronto a tutto.
Se l'avversario si apre, io mi chiudo.
E se lui si chiude, io mi apro.
E al momento opportuno... non colpisco.
Il colpo si esegue da sé.
Sifu (afferrandogli il braccio a mezz'aria): Ricorda: il nemico ha soltanto immagini / e illusioni / dietro cui nasconde i suoi veri motivi.
Distruggi l'immagine, e spezzerai il nemico.
»
Il dialogo prosegue così:
RispondiElimina«
Sifu: Il colpo che si esegue da sé è un'arma molto potente, di cui abusa colui che infrange i voti / dell'arte marziale.
Ricordati: il codice di Shaolin è stato preservato / per secoli / e con esso l'onore della nostra confraternita.
Dimmi ora il tredicesimo comandamento di Shaolin!
Lee: «L'artista marziale deve sempre assumersi le responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni.»
Sifu: Mmh... Mi vergogno di dirlo, ma tra tutti i discepoli che ho avuto in vita mia... ce n'è uno che ha fatto uso del potere e della forza per i suoi bassi scopi.
Pervertendo tutto ciò che per noi è sacro.
Il suo nome è Han.
Disprezzando ciò in cui crediamo, egli ha infamato il nostro tempio.
E ora il tuo compito è di recuperare l'onore perduto.
Lee: Sì. Capisco.
Sifu: C'è un uomo qui, da cui devi recarti.
»
Lee si congeda con un inchino.