Sul Corriere della Sera di questo mattino, in prima pagina campeggia la fotografia di tre donne che si pongono davanti agli assassini del soldato steso in strada, a Woolvich (Inghilterra).
Gli uomini hanno le mani insanguinate e impugnano le armi, le tre donne li fronteggiano senza timore.
Si vede che stanno parlando, e uno dei due aggressori spalanca le braccia come a giustificarsi.
Poco distante, a qualche metro, il cadavere del giovane di 25 anni.
L’immagine mi ha molto toccato e vi ho visto la compassione di quelle donne, che si sono avvicinate ai due assassini con calma.
È la madre, l’istinto materno che accoglie l’odio.