sabato 14 gennaio 2006

Senza titolo 3

LA COMPASSIONE


Cos'è la compassione e come si arriva ad essa?
Ci si arriva tenendo nella propria mente la consapevolezza delle infinite forme di vita presenti, in questo stesso istante, insieme a noi sullo stesso pianeta.
Augurando a tutti di essere felici.
È uno sforzo attivo che è richiesto, non per noi stessi, non quando c'è bisogno.
Parto, come è necessario, dal mio vissuto individuale.
La compassione è il sentimento più grande che ho mai sperimentato.
La compassione si forma nel proprio cuore quando, in quel momento, si possiede una grande forza interiore unita ad una altrettanto elevata umiltà.
Sono due condizioni necessarie: la forza interiore da sola conduce facilmente alla prepotenza e all'esaltazione di sè.
L'umiltà  da sola, invece, è insufficiente in quanto non siamo in grado di abbracciare con il nostro cuore gli altri.
Quando non è sostenuta dalla forza interiore (e quindi da una grande autostima) uno stato remissivo può addirittura condurre a stati patologici (ad esempio depressivi).
Ecco dunque che una grande forza presente contemporaneamente ad una mente allenata al sacrificio, ai piccoli nobili gesti quotidiani, al pensiero per il prossimo, producono immediatamente la compassione.
È, istantaneamente, una sensazione di grande amore che ci inonda raggiungendo subito la mente.
Quando si manifesta questo stato d'animo, cade qualuque barriera nei confronti degli altri, siamo consapevoli del nostro io (grazie alla nostra forza interiore) ma la coscienza è allargata a tutti gli esseri del mondo.
Lo stesso dolore universale è spiegato istantaneamente nel proprio cuore.
È qui che avviene il miracolo e subito la nostra mente comprende che la compassione è possibile.
Perchè è un'amore attraverso la tristezza, è la forma più elevata di sentire che ho sperimentato.
Compassione come triste comprensione.
Poche sono le volte che sono stato colto da questi stati intensissimi.
Poi mi sono smarrito, ma di questo parlerò più avanti.
Perchè ritengo valida la mia teoria della compassione, ovvero che sia un vissuto estendibile a tutti?
Perchè ogni volta che possedevo in me questo sentire, esso si trasmetteva immediatamente alle persone con cui per una ragione o per l'altra, stavo colloquiando.
Gli altri abbandonano ogni abituale reticenza ed esprimono immediatamente calore e comprensione.
Per questo io ritengo che l'Amore che mi era possibile in quelle occasioni, incondizionato (ti amo io per primo senza condizioni) e non esclusivo (ti amo anche se non sei la mia ragazza, mio fratello, mia madre), è la cosa che sento più vicina alla Verità. 
Nella compassione non è il dolore dell'altro che si trasmette.
È l'amore, l'amore che si produce in noi quando usciamo dal nostro io, pur restando vigili e presenti.
Ecco allora, che in un istante, è possibile comprendere il dolore.

1 commento:

  1. Sì, è così anche per me.

    Non avrei saputo esprimere il concetto in forma migliore.

    Grazie.

    RispondiElimina