TRITTICO ROMANO
Finalmente ho compreso la poesia che apre la prima tavola del Trittico Romano di Giovanni Paolo II. Sin dalla sua prima lettura anni fa, ne rimasi profondamente colpito eppure mai ero riuscito a realizzarne prima d'ora coscientemente il senso. Sentivo, avvertivo la verità contenuta in quei versi freschi e pieni di meraviglia nel descrivere il manifestarsi potente di un fenomeno della natura, qual è il discendere di un torrente di montagna. Ma mai, mai ne ero riuscito a penetrare consapevolmente il senso, a spiegarmi cosa additavano quelle parole, quelle domande, quegli incisi. Ora ci sono. Alla luce della nuova consapevolezza acquisita solo pochi giorni fa, quella che mi permette di dire che la battaglia volge finalmente al termine, ho ripreso in mano il testo della poesia e finalmente ho compreso... che Wojtyla aveva compreso. La poesia s'intitola "Stupore", e lo stupore del titolo è quello che si prova quando si oltrepassa la mente, quando si passa dal pensiero, alla consapevolezza. Egli lo chiama "il varco".
Grande Karol
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